martedì 16 settembre 2008

La rivoluzione dei Servizi Ispettivi (SIAN – SVET)


La rivoluzione dei Servizi Ispettivi (SIAN – SVET) AzUSL






Il Controllo Ufficiale di qualità e il ruolo del Tecnico della Prevenzione


Articolo a cura del Dr Giovanni Rossi RAQ SIAN e-mail:micotec@libero.it






"Dobbiamo diventare il cambiamento che vogliamo vedere"




di Mahatma Gandhi





1.0 Premessa

Il nuovo quadro normativo comunitario (Regg. Ce 852-853-882-854/04) prevede che l’attività del controllo ufficiale deve assumere un nuovo ruolo di un' attività di parte “terza” che si colloca tra il consumatore (a cui è riconosciuto il diritto ad un’alimentazione sicura) e gli operatori della filiera alimentare OSA (operatore del settore alimentare) che debbono assicurare la sicurezza nei prodotti da loro fabbricati.

Si profila un nuovo “approccio metodologico” che il Tecnico della Prevenzione dovrà usare per gestire il controllo igienico-sanitario in termini di efficacia ed efficienza e quindi di qualità.
Un nuovo tipo di Controllo Ufficiale "Sistemico" che vede l'applicazione tradizionale dell'ispezione ,utilizzando la categorizzazione del rischio ,assieme all'Audit" e di procedure scritte e condivise.

La stessa organizzazione quindi deve operare ed applicare un Sistema di Gestione della Qualità (SGQ) prevedendo anche degli Audit interni .





2.0 I servizi ispettivi ASL


I Servizi Ispettivi (SIAN o SVET) sono collocati all’interno del Dipartimento di Sanità Pubblica DSP che è una macrostruttura organizzativa dell’Azienda USL .
Ha il compito non soltanto di prevenire la malattia, ma, in primo luogo, di promuovere, proteggere e migliorare la salute ed il benessere dei cittadini, attraverso interventi che spesso trascendono i confini del settore sanitario e vanno a coinvolgere l'intera società civile.

Il SIAN e SVET sono organizzazioni che operano in un ambiente complesso e dinamico, le quali devono fronteggiare cambiamenti significativi dovuti all'evoluzione legislativa, ma anche alle nuove esigenze dei consumatori, nonché a fronteggiare in emergenza le varie crisi alimentari le “allerte alimentari”.







3.0 L’Autorità Competente (ASL)

Stiamo assistendo ad un cambiamento epocale nel campo dei Servizi Ispettivi , l'art. 2 del D.lgs 193/07 individua: il Ministero della Salute, le Regioni e le Provincie Autonome di Trento e Bolzano e le Aziende Unità Sanitarie Locali le AUTORITA' COMPETENTI ai sensi del Reg. CE 882/2004.

Secondo il Reg. CE 882/2004 definisce l'AC :

"L’autorità centrale di uno Stato membro competente per l’organizzazione di controlli ufficiali o qualsiasi altra autorità cui èconferita tale competenza."


All’ Autorità Competente (ASL) spetta: la pianificazione, la programmazione e l'esecuzione a livello locale dei controlli ufficiali; inoltre gli compete anche la notifica e la registrazione delle aziende alimentari e i relativi provvedimenti amministrativi (prescrittivi e sanzionatori) e penali.

Una vera è propria rivoluzione, finalmente dopo lunghissimi anni l’ASL si rimpossessa del suo vecchio ruolo istituzionale (in verità lo è sempre stato almeno dal punto di vista legislativo, ma negli anni è stato offuscato da altri soggetti pubblici !) ORA E' IL PRINCIPALE ATTORE della prevenzione in sede locale.




4.0 Il ruolo del Tecnico della Prevenzione nel sistema qualità


Portare la qualità all'interno dei Servizi SIAN/SV non è facile.

" Il Tecnico della Prevenzione per il suo percorso professionale universitario e la sua cultura, spazia in molteplici discipline scientifiche e in tutte le aree della prevenzione (DMS 58/1997) è quindi sicuramente la figura più appropriata per gestire questo cambiamento."

La promozione della qualità attraverso una visione sistemica esige un “presidio” molto forte, poiché si tratta di un processo di grande complessità, che coinvolge tutte le strutture e tutte le posizioni professionali.

Il personale Tecnico in questi ultimi anni è cresciuto professionalmente (diversi Tecnici hanno conseguito la Laurea triennale o il master o la specialistica), ma ciò non si tradotto automaticamente in un riconoscimento di carriera.

Da un lato i nuovi Regolamenti Comunitari che IMPONGONO alle Autorità Competenti (ASL) una conduzione manageriale “sistemica”, sta andando a scontrarsi purtroppo con quelle logiche burocratiche meccacinistiche esistenti nelle Amministrazioni Pubbliche, legate agli avanzamenti di carriera per ragioni legate non a criteri di professionalità “merito”, ma ad altre logiche motivate dal potere !

Questo provoca da parte degli operatori uno stato di disagio e a lungo andare di demotivazione e di credibilità verso la stessa dirigenza AzUSL.
La figura del TdP nell'ambito dell'Azienda Usl è soggetto da parecchi anni ad un depauperamento e ad un’involuzione nei processi motivazionali.

La causa è da ricercare nella storia dei Servizi di Prevenzione improntate ad una cultura “normativo-burocratica” con leadership volta a garantire la stabilità del sistema.
Lo stesso Controllo Ufficiale rispecchiava questa logica, infatti erano presenti due livelli: uno “inferiore” quello del Tecnico (utilizzato per l'attività operativa di vigilanza e ispezioni e sanzionatoria) e quello “superiore” del Medico o del Veterinario (funzioni di supervisore e di coordinamento dell'attività ispettiva del Tecnico) un livello verticisistico gerarchico ausiliare risalente alla vecchia figura del ex Vigile Sanitario.

" Preciso che l’ex Vigile Sanitario era inquadrato in un’organizzazione verticisistica , ma ad impronta “MILITARE” ,infatti i Vigili Sanitari Comunali e Provinciali erano costituiti come un proprio corpo di Polizia nell'ambito della Polizia Municipale o Provinciale."

Questa impostazione nel tempo ha contribuito ad un forte appiattimento del personale Tecnico su due livelli: il professionista collaboratore e il coordinatore.

Ecco spiegato perché oggi malgrado la normativa professionale e CCNL preveda una propria gerarchia (la figura del dirigente è ora realtà !) e autonomia, questa figura fa fatica a creare una sua identità all’interno del DSP.

Per esempio gli stessi Coordinatori dei Tecnici non riescono ad operare in termini manageriali e sistemici, perché gli stessi sono stati incardinati nell’organizzazione (accordi sindacali locali ecc.) principalmente ai fini gestionali: turnazione, pomeriggi ,acquisto materiale ecc.. .



5.0 La resistenza al cambiamento.


Abbiamo detto che la figura del Tecnico della Prevenzione è la figura più apropriata per gestire il cambiamento.
Risulta incredibile ,ma la maggiore resistenza al cambiamento risiede dall'interno della categoria dei Tecnici, infatti le reazioni più diffuse da parte del personale ispettivo sull'applicazione del sistema Qualità ,sembra essere improntato ad un certo "scetticismo" e di "vittimismo" in merito alla possibilità di applicare effettivamente tali metodiche alla prassi quotidiana; inoltre è diffusa l’opinione che le decisioni e le procedure piovono sempre comunque dall’alto dai dirigenti medici o veterinari.

Rispetto ad altri professionisti sanitari (ad es. infermieri ecc. ) questa professione è caratterizzata per la notevole eterogeneità nella sua formazione di base (diploma di scuola media superiore e laurea), frammentazione, individualismo, carrierismo, la differenziazione per aree di appartenenza (SIA,SVET,MEDICINA DEL LAVORO,SIP) che sfocia alcune volte in puro egoismo.

Questo non porta al coagulo delle cosiddetteEnergie emotive”.

Per cambiare è necessario creare uno spirito di squadra e di gruppo.










Il grosso pericolo che si va incontro è di un lento e inesorabile declino di questa professione sanitaria.


E’ più semplice non cambiare, conformarsi al sistema, non provando a mutarlo, ma questa strada porta alla mediocrità e allo svellimento del proprio ruolo professionale.

Non bisogna rimanere in attesa del futuro in atteggiamento passivo, ma è necessario contribuire alla sua creazione con passione.


Un invito, di fronte alle tante difficoltà è di non perdere mai l’entusiasmo e di guardare il futuro sempre in termini positivi !


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La storia ci insegna che il Prof. Edwards William Deming (1900-1993) con la forza delle sue idee (ciclo PDCA qualità) ha sviluppato la ripresa e il successo dell’industria giapponese dopo la seconda guerra mondiale.
Le sue idee vennero ignorate in patria fino a quando gli venne chiesta una mano per rilanciare l’economia americana (inizi anni 80) messa in ginocchio dal stesso Giappone.
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Dott. Giovanni Rossi

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