lunedì 11 maggio 2009

ALLARME NICOTINA Rischio sanitario nei porcini extracomunitari




ALLARME NICOTINA


Rischio sanitario nei porcini extracomunitari
( www.ispettorimicologi.it )



Il Porcino nel nostro paese è il fungo più ricercato e apprezzato ai fini gastronomici, sono infatti, tanti i piatti regionali che utilizzano questo prodotto spontaneo del bosco.
Negli ultimi decenni l'utilizzo di Porcini in Italia è cresciuto in modo esponenziale, ingenti quantitativi sono sempre più richiesti in particolare dalla grande distribuzione e dalle industrie alimentari.

La produzione locale di porcini copre meno del cinque per cento dell'intero prodotto fresco commercializzato, il restante novantacinque per cento del prodotto consumato in Italia arriva da paesi extracomunitari in particolare: est Europeo, Marocco, Africa meridionale e Cina.
Quest'ultimo è stato il primo partner commerciale nell'esportazione in Italia di funghi e tartufi essiccati per un valore complessivo di ben dieci milioni d’euro di funghi e tartufi essiccati annui.
Nel corso del 2008 le importazioni di funghi dalla Cina in Italia sono praticamente raddoppiati (+99% ) fonte consultata Coldiretti .
Per quanto riguarda questi alimenti le garanzie offerte dai citati paesi extracomunitari in tema di sicurezza alimentare sono generalmente bassi o inesistenti.
Il consumatore quindi può incorrere a gravi pericoli sanitari dovuti alla presenza di specie estranee e/o a contaminanti ambientali e biologici.
Importare funghi spontanei dai paesi extracomunitari risulta dal punto di vista commerciale molto conveniente sia per l’abbondanza di questo micete presente in questi paesi e sia per il basso costo della manodopera per la raccolta.
Il rovescio della medaglia è dato dalla scarsa qualità igienico-sanitaria nelle varie fasi della filiera: raccolta, manipolazione, preparazione e conservazione , inoltre in alcune nazioni (Ucraina, Biellorussia ecc.) molti siti di raccolta risultano fortemente inquinati da scorie chimiche o nucleari.

Possiamo classificare i principali rischi sanitari in:

1 Micotossicologici
2 Contaminanti ambientali
3 Fitosanitari
4 Corpi estranei
5 Biologici



La situazione dei controlli pubblici



Allo stato attuale gli Uffici periferici del Ministero della Salute non dispongono di micologi frontalieri e pertanto delegano, mediante trasferimento della merce in vincolo sanitario, i competenti servizi delle ASL di destinazione dove sono presenti gli Ispettorati Micologici nei quali operano i Tecnici della Prevenzione-Micologi.
(vedi sito:www.ispettorimicologi.it)
A maggior garanzie dei consumatori la normativa italiana ( L. 352/93 DPR 376/95) obbliga le industrie alimentari che lavorano o trasformano funghi ad avere un micologo aziendale cui è affidato il compito di verificare la commestibilità delle partite prima che esse siano lavorate e immesse in commercio.
Nonostante la normativa nazionale e quella comunitaria, sono numerose le partite di funghi porcini freschi sfusi che sfuggono completamente ai controlli sanitari .




Allarme nicotina e parere Agenzia EFSA



Alla fine del 2008 l'Autorità Sanitaria Tedesca ha segnalato la presenza di nicotina in alcune partite di funghi spontanei di origine extracomunitaria (Cina).
L'Istituto Superiore di Sanità ha espresso un suo parere scientifico per la presenza della nicotina nei funghi; ha escluso che la sua provenienza sia di tipo endogena ,ma che invece sia utilizzato come insetticida, inoltre ha indicato come valore limite per la nicotina 0,01 mg/Kg.

Il Reg. CE n. 396/2005 infatti non stabilisce alcun un valore limite per la nicotina.

Il Ministero del Lavoro ,della Sanità e delle Politiche Sociali con una propria nota (prot. 0004855 del 24.02.09) ha allertato i Servizi Ispettivi (ASL e Uffici di Sanità Marittima) di intensificare i controlli sulle partite di funghi epigei spontanei di origine extracomunitarie.

Il 27 Aprile 2009 la Commissione Europea ha richiesta con urgenza all'EFSA di esprimere un parere scientifico in merito ai teneri di Nicotina nei funghi selvatici.


Parere dell'EFSA ( European Food Safety Authority )
con un proprio comunicato (11 Maggio 2009) ha espresso quanto segue:

" L’EFSA ha valutato i rischi connessi alla presenza di nicotina in funghi selvatici freschi fino a 0,5 mg/kg e ha concluso che tale livello non può essere considerato sicuro.
Eventuali effetti del consumo di funghi selvatici contaminati sono probabilmente lievi e di breve durata e possono comprendere tachicardia, vertigini e cefalee.
L’EFSA ha informato la Commissione sui rischi associati a diversi livelli di contaminazione con la finalità di assistere i gestori del rischio nella decisione di eventuali azioni appropriate di follow-up. ....Omissis "


La presenza di questo contaminante potrebbe essere dovuto o ad una contaminazione accidentale.
Ma l'ipotesi più credibile che sia stato volontariamente utilizzato lungo la filiera.




Dott Giovanni Rossi
Tecnico della Prevenzione Micologi
Sito Tecnici della Prevenzione >Micologi






sabato 9 maggio 2009

IL CONTROLLO DEL RISCHIO SANITARIO
www.ispettorimicologi.it


Il Regolamento (CE) n. 178/2002 definisce il “Rischio” la funzione della probabilità della gravità di un effetto nocivo per la salute, conseguente alla presenza di un pericolo dovuto a un agente biologico, chimico o fisico contenuto nell’alimento o condizione in cui l’alimento si trova, in grado di provocare un effetto nocivo sulla salute umana.

Il Regolamento riprende i principi sanciti già dal “Libro bianco” stabilendo i requisiti generali della legislazione alimentare istituendo l'Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare.

Per garantire la sicurezza degli alimenti occorre quindi considerare tutti gli aspetti della catena di produzione alimentare come un unico processo, a partire dalla produzione primaria inclusa, in quanto ciascun elemento di essa presenta un potenziale impatto sulla sicurezza alimentare.

Ai sensi dell’art.6 del Regolamento (CE) N. 178/2002 la legislazione alimentare deve basarsi sull’analisi del rischio, intesa a ridurre, eliminare o evitare un rischio per la salute.

Le tre componenti interconnesse dell'analisi del rischio sono: la valutazione, gestione e comunicazione del rischio, forniscono una metodologia sistematica per definire provvedimenti, o altri interventi a tutela della salute, efficaci, proporzionati e mirati.
Le misure per attuarla quanto disposto dal regolamento devono essere realizzate secondo metodiche specifiche ed in particolare con il metodo HACCP.
Il Regolamento 178/2002 precisa inoltre che gli alimenti importati nella Comunità per esservi immessi sul mercato devono rispettare le pertinenti disposizioni della legislazione alimentare o le condizioni riconosciute almeno equivalenti dalla Comunità o, quando tra la Comunità e il paese esportatore esiste un accordo specifico, le disposizioni ivi contenute.
La responsabilità nel caso dei prodotti d'importazione quindi ricade in primis sull’operatore economico, l’importatore e gli eventuali successivi operatori della filiera, inoltre le aziende della produzione, trasformazione e commercio di prodotti alimentari devono disporre di un sistema di “rintracciabilità” di tali prodotti.Il Regolamento inoltre esige che la rintracciabilità sia stabilita in tutte le fasi della catena alimentare e permetta alle autorità competenti di risalire, sia a monte sia a valle, al percorso di filiera composto di qualsiasi alimento , mangime o sostanza che costituisca o sia destinato a fare parte di un prodotto alimentare.
All’Autorità di controllo, che nel nostro paese è rappresentato dagli organi del SSN, è preposto l’azione di controllo, tra cui la comunicazione ai cittadini in materia di sicurezza e di rischio degli alimenti e dei mangimi, la sorveglianza della sicurezza degli alimenti e dei mangimi e altre attività di controllo che abbraccino tutte le fasi della produzione, della trasformazione e della distribuzione.



Autocontrollo nell'industria di lavorazione funghi.


Il responsabile dell’industria di lavorazione dei funghi ai sensi del Reg. CE 852/2004, deve individuare ogni fase di lavorazione che potrebbe rivelarsi critica per la sicurezza degli alimenti e deve garantire che siano individuate, applicate, mantenute ed aggiornate le adeguate procedure di sicurezza avvalendosi dei principi basati dal sistema di analisi dei rischi e di controllo dei punti critici HACCP.

I principi sui quali si basa l'elaborazione di un piano HACCP sono i seguenti:

a) analisi dei potenziali rischi per gli alimenti;
b) individuazione dei punti in cui possono verificarsi dei rischi per gli alimenti;
c) decisioni da adottare riguardo ai punti critici individuati, cioè a quei punti che
possono nuocere alla sicurezza dei prodotti;
d) individuazione ed applicazione di procedure di controllo e di sorveglianza dei punti critici;
e) riesame periodico, ed in occasione di variazioni di ogni processo e della
tipologia d'attività, dell'analisi dei rischi, dei punti critici e delle procedure di
controllo e di sorveglianza

Va comunque osservato che l’alimento fungo non può essere trattato come un qualsiasi altro alimento, il “controllo a campione” utile in altri settori alimentari, in questo caso non ha alcun valore, ad esempio è sufficiente un solo frammento di Amanita phalloides per arrecare gravi danni per la salute del consumatore.
Quindi oltre ai rischi soliti degli alimenti esistono altri pericoli in particolare il rischio micotossicologico che hanno richiesto interventi legislativi specifici oltre all’istituzione di una figura professionale del ‘Micologo’ .
La normativa nazionale quindi impone alle imprese alimentari che svolgono attività di preparazione o di confezionamento di funghi spontanei secchi o conservati di indicare nella richiesta di autorizzazione, di cui al ex art. 2 della legge 30 aprile 1962, n. 283 ora NOTIFICA al Reg CE 852/2004, anche le generalità del micologo sotto il cui controllo avviene l'identificazione delle specie.
Dott Giovanni Rossi
www.ispettorimicologi.it